Qualche giorno fa una professoressa del Politecnico di Milano è stata ripresa mentre durante una lezione in remoto, ad una ragionevole richiesta degli studenti, risponde con una frase evidentemente fuori luogo e subito etichettata come razzista. La reazione dell’opinione pubblica studentesca è stata tanto prevedibile quanto sconcertante. Permettetemi però di far sentire la voce di un altro studente universitario, la mia. Una voce spesso soffocata dallo stesso ostracismo di cui sopra abbiamo un esempio.
Continua a pagina 7Situazione COVID-19, i grafici della Lombardia
❗Aggiornamento del 15.11.2020❗
I grafici completi, della Lombardia e di tutte le altre regioni, si trovano ora su covid19.sadembe.org.
The marvels of Milan’s city centre
Today we are going for a walk through the Milan’s city centre, with a brief introduction to its history and discovering some of its hidden pearls. Milan, unlike other famous Italian cities, does not shock you with its art, it has to be found. We are not going to see everything available, our objective is to enjoy a nice walk: choose the museums you like the most to visit, and in the worst case you can break it down in two days. A good suggestion is to start in the morning to get to the Duomo around lunchtime and find most of the attractions open. At the bottom information to book tickets and official websites can be found.
We start from Porta Venezia, an old access gate. The two toll booths on the side have been finalized in 1928, removing a temporary arch in between. Some of the statues are still damaged from the rebellion of the five days of Milan in 1848. This gate was used until the 18th century to defend and delimit the city, and was part of the Cerchia dei Bastioni. Few remains and gates is what is left of this Spanish walls, a massive bastion that spanned 11 km built between 1549 and 1561 and demolished after the second world war to make room for the middle ring road.
We now enter the Indro Montanelli gardens, where the planetarium, dome-shaped building, and the natural history museum are located. Walking through the gardens many statues of many different styles can be admired, as well as Palazzo Dugnani, a 17th century palace decorated with stuccoes and frescoes of the mythological eighteenth-century Venetian school. In front there is a fountain, the only remains of the 1881 expo that was done in this very gardens, because it was the only space available within the city centre.
Continua a pagina 1Criptovalute: il valore reale dell’immateriale
È facile disinteressarsi alle diavolerie del mondo economico e finanziario che muovono il mercato verso sempre nuovi, e illusori, orizzonti. Diavolerie sospettosamente complicate dalle quali siamo abituati ad aspettarci effetti più che altro negativi. Questo per alcuni, generalmente i più giovani, è un assunto: nati con i racconti del miracolo economico ma cresciuti nella realtà del debito pubblico e dell’economia plutocratica. Non giunge dunque con sorpresa che una di queste nuove trovate, la criptovaluta, sollevi molte sopracciglia e sconforti coloro che vedono sempre gli stessi avidi ed egoisti broker, truffare investitori barbini accecati dal vile danaro. Queste persone non hanno per nulla torto, coloro che parlano di facili rendimenti, segreti di trading o opportunità di vita, hanno solo da guadagnare nel convincere le persone, perché sulle persone guadagnano. Questa realtà non deve però accecare chi vuole capire cosa ci sia veramente sotto tutto questo vociferare, oltre le vaghe promesse di investitori truffaldini.
Continua a pagina 17La Stazione Centrale: un luogo di vergogna per la città di Milano
Se si levano gl’occhi verso le volte, mentre si attende che il tabellone delle partenze segnali il nostro binario o mentre si saluta un caro, prima che ci s’avvii al proprio treno, si rimane sorpresi. Sui lati delle pareti si possono ammirare delle formelle smaltate che raffigurano alcune delle più belle città italiane, come Firenze e Torino, come se rappresentassero una sorta di monito al viaggiatore dei primi anni del ventesimo secolo, che dicesse al cuor: “sospira”. E poi si può rimanere estasiati dai numerosi fregi, che immancabilmente richiamano la gloriosa scuola scultorea italiana, rinomata e riconosciuta in tutto il mondo, seppur in chiave novecentesca e razionalista.
Continua a pagina 5