perché dovevano esserci dodici facce del Dome ma non ci sono
PARTE SECONDA II/II
Iniziai a fare gesti strani come buttare per terra un libro di Shakespeare. Subito le mie compagne si spaventarono e che fossi ubriaco fradicio … io negai e risposi loro che stavo benissimo; le ragazze e tutti pensavano il contrario … Mentre avevo individuato nella stanza il problema del mio mal di testa passarono dei ragazzi di Roma, anche loro ospiti dell’hotel , ed iniziai a parlare con loro passando così tutta la notte con loro,… tra belle fighe romane e ragazzi che volevano fare una foto con me. Loro mi consigliarono di andare a Piazza Taksim .… per favore non dite che la rivolta turca è colpa mia … in quanto giuro che non ho mai conosciuto un delegato turco e non gli mai mandato un sms con la Vale. Il giorno dopo ci recammo proprio in quella piazza dalla forma circolare che era il luogo preferito dei ragazzi di Istanbul, in quanto si trovano numerosi locali e negozi. L’attenzione dei fotografi di classe però si rivolse maggiormente verso panetteria … il pane turco è veramente buono! In seguito il pullman ci portò nel quartiere di Galata, quartiere del famoso mercato delle spezie e quando arrivammo lì la guida e la prof ci diedero un’innumerevole quantità di tempo per girarlo. Io provai i Burek per pranzo su consiglio dell’Andra. stava fissando altri tamburi; io le magliette da C’è ne era una di Turkoglu a 100 lire turche ma decisi di non comprarla, in quanto volevo la maglietta del Fenerbahce di McAlebb. Quella sera stetti camera ad ascoltare i Negrita a palla e le provviste in camera Benci-
La mattina dopo Il Dome sarebbe sbarcato in un altro continente l’Asia. Quel giovedì il pullman fece un lungo tragitto, passando di fronte allo stadio del Besiktas. Dopo circa mezz’ora per via del traffico arrivammo sul ponte del Bosforo, lo attraversammo e così ci trovammo in Asia. Il pullman si fermò in un punto panoramico fantastico dal quale si poteva vedere tutta Istanbul . Facemmo numerose foto e imparai a usare la panoramica con l’Iphone. Nel pomeriggio i Prof ci lasciarono liberi a Beyoglu, il quartiere commerciale di Istanbul per eccellenza. Io decisi di stare con la Debora, Tatiana e la Sophie, e con loro mi recai da un buon kebabbaro. Successivamente volendo vedere dove erano gli altri, andai in avan scoperta e girando … con somma gioia … persi . andato sempre dritto ed ero finito in un altro quartiere di Istanbul … forse ero tornato in Asia … ma non mi sembrava di avere attraversato ponti! Ero come Forrest Dome! pò in preda al panico già sentivo le urla della Volpones e del Bonera… “ma insomma proprio Domenico che è il nuovo arrivato … si va a perdere!. Decisi di chiamare la Costi poi Benci ma nessuno rispose … gli amici si vedono sempre nel momento del bisogno. Per mia fortuna la strada era dritta, seguì il percorso del Tram e trovai il veronese che insieme alle ragazze cazzeggiava. Arrivammo al punto di ritrovo e ritornammo in albergo. Per finire il day degnamente rimasi bloccato nell’ ascensore dell’albergo. Con me, Benci, la Eli e la Giulia a cui si aggiunsero pesiste russe elegantemente vestite per un totale di 1000 kg.! sera Benci pubblicò un fantomatico commento “Bloccati in ascensori ad Istanbul siete solo dei branzini” ma fu raggiunto in stanza dalle pesiste ….Verso le 9, insieme ai tre riccardi e il Prof. Bonera cercammo un bar dove poter vedere la partita della mia cara inter. Non ne trovammo nessuno, Dessy e Canci entrarono in un albergo a quattro stelle senza nessuna paura … ma dopo 5 minuti furano stati sbattuti fuori da tre tizi della mafia turca e tifosi del Tottenham … il prof si spazientì e ci disse secondo me ha segnato quell’infame di Bale. Ritornammo in albergo, il prof accese il suo tablet e lesse Totthenham-
Era ora di tornare in Italia, durante il viaggio di ritorno non feci molto se non i video del Maruca. Lì mostrai successivamente a Benci che ne rimase soddisfatto. Grazie a questo viaggio conobbi meglio tutti i miei compagni di classe, in particolare la Sophie e la Cami. La settimana del rientro fu più dura del previsto dal punto di vista scolastico ed anche a causa di problemi personali. Per questi ultimi non potei seguire al meglio lo spettacolo del grande Marco Paolini. uno spettacolo entusiasmante ma io pensavo ad altro … evidentemente…. Il martedì dopo si fecero le foto di classe nonostante le proteste degli studenti impegnati al SPIMUN. La classe di 4G si vestì sul tema After Party. giorno aprii facebook e vidi che la Giò mi aveva scritto se volevo andare al suo diciottesimo … ovviamente accettai di buon grado, ritenevo questa la miglior ricompensa dopo una settimana faticosa. Quella festa fu il mio secondo diciottesimo a cui partecipavo. Arrivai lì ben vestito e con una faccia sorridente come al solito … la Giò mi presentò suo fratello Giacomo e il suo amico Davide con il quale mi feci una bella foto.
Erano tutti ragazzi simpatici con il quale iniziai a parlare anche su Facebook. A quella festa rividi anche Fede ( Il tipo della Lodo ), l’Alyssa purtroppo con il suo tipo . Il top fu quando l’Alyssa si aggrappò a me e ballò con me …, poi purtroppo se ne andò. Pochi giorni dopo anche la Capraro mi chiese se volessi andare al suo diciottesimo; accettai anche questa volta di buon grado. della festa c’era Pasqua e la gita a Torino. A Pasqua non feci nulla di esaltante, ruppi le scatole ai miei per mangiare la mia solita pastiera napoletana, poi studiai tutto il tempo. Finita Pasqua andammo al Torino. Quel giorno fui il primo ad arrivare in stazione, seguito dal duo Fornezza Benci … Durante il viaggio d’andata non feci un granché se non giocare a Football Manager Handheld 2013. Arrivati a Torino raggiungemmo il museo del cinema che si trova all’interno della Mole Antonelliana . Mi feci scattare delle belle foto con alcuni effetti (Matrix , l’Astronave,… ).
In questa gita passai la maggior parte del tempo Fanto, Ema e la cinese Tien. Quando stavamo per uscire, una tizia ci fermò sostenendo che non avevamo l’autorizzazione del docente. Risolsi il tutto indicando su un foglio nome del nostro liceo ed uscimmo da quello che sarebbe stato il posto dove avremmo potuto vivere in eterno. Una volta fuori, però non c’era nessuno e nemmeno un posto dove poter mangiare in maniera decente qualcosa. Si decise di chiedere al siri il posto più vicino per un kebab ma lui ci disse che più vicino era a 3 kilometri … quasi Istanbul. Ma noi volevamo quel kebab e ci incamminammo . Dopo aver ascoltato i canti sacri fatti da un signore probabilmente con qualche rotella fuori posto arrivammo a quel kebab, ma per la legge di Murphy … era chiuso. Ritornammo indietro e mangiammo alla Piramide, posto individuato precedentemente dalla Tien. Quel giorno feci un miracolo riuscendo a parlare con la ragazza più muta della scuola, ossia la Tien. Tra risposte da “Rapper alle domandine mirate fatte da Toma e Canci e il continuo sguardo rivolto a un ubriaco che ci inseguiva si fece sera … era quindi il tempo di ritornare a Milano. Il viaggio di ritorno Benci mi si piazzò di fianco e giocò con me a quello stupendo gioco; accanto a noi la Giulia si stava stufando. L’indomani Dome era pronto per ritornare all’Anesthesia dove aveva da farsi perdonare, visto l’uscita anticipata dell’anno prima!. Percorsi Via Varanini trovai di fronte la discoteca. Mi guardai in giro e vidi che c’era la Buonocore, la salutai e rimasi un pò con lei a parlare. In quel momento mi sentivo un ragazzo felice … avevo parlato con una delle ragazze più carine della scuola. il diciottesimo era anche della Noemi, la ragazza nuova della 4C. Anch’essa era molto carina, simpatica e mi accolse con una voce ed accogliente festa entrò nel vivo solamente a mezza notte e passa quando arrivarono tutti gli invitati. C’era anche la Giò ! un certo punto il dj della serata fermò la musica e che in quel momento sarebbero iniziate le prove per le diciottenni. La prima prova un gioco di seduzione, dove bisognava trovare almeno un ragazzo che facesse finta di sedurre le festeggiate. La Noe era ok avendo li il suo tipo, la Chiara no. Allora bisognava trovare una soluzione, il deejay chiese alla Cervetti chi voleva, lei indicò i due ragazzi più strani ossia il sottoscritto e Thomas. I due prescelti attuarono il compito in maniera eccellente … il Dome in un primo momento fu un poco imbambolato ma in seguito si riprese egregiamente con uno spogliarello che fece impazzire tutte le ragazze presenti. Quel gesto mi aveva procurato tutta la stima delle persone presenti quella sera che vollero ballare con il sottoscritto… anche se mi ero rivestito Quella serata si concluse con la mia danza sul cubo insieme a Dani. Prima di uscire conobbi il mitico Niccolò Piasentin, un simpaticone che mi aveva scritto su facebook dicendo di lasciare stare la sua amica Virginia. La Balestra era un altra strafiga ragazza della 4C. Da sempre nella C c’erano numerose fighe. questo simpatico incontro con Niccolò mi avviai verso casa. Una volta arrivato in Piazza Morbegno vidi Dani e la Ire che si stavano dirigendo verso le macchinette del fumo … decisi di seguirli e mi fermai a parlare un poco con loro. Sicuramente tutti e tre eravamo ciucci fino all’orlo… la Ire perdeva i soldi in strada, Dani a fatica si reggeva in piedi e io ero molto stanco. Quella sera a parte la cavolata dello spogliarello la passai bene con l’Ire, la Giò, La Fede. Ero contento avevo ripreso a parlare anche con altra ragazza dolcissima e socievole. Il mercoledì mi recai al Teatro Leonardo ad assistere ad uno dei tanti spettacoli proposti dalla Tara e lì incontrai tutti i miei amici del Pacle …. il mitico Claudio a “Ciao caro”, ovvero il nostro rappresentante di istituto Jacopo BIlotta. Jacopo era un ragazzo simpatico che cercava di dare il massimo per compiere al meglio il suo difficile ruolo di rappresentante ma d’altronde si sa che tutti siamo oggetti di critiche. Lui non era molto amato dalla mia prof di inglese che faceva parte della consiglio di istituto. Lo fu molto carino qualcuno ovviamente era più interessato alla partita della sua Juve contro il Bayern che si svolgeva in contemporanea … per gli amici gobbi ricordo le due vittorie tedesche !! Il venerdì avevo un’esposizione di storia che verrà ricordata non tanto per il 9 in storia, ma soprattutto per il tono solenne con cui pronunciai il nome di un autore che si chiamava come me…Gian Domenico. Pochi giorno andai a giocare a calcetto con Benci e con altri della scuola … poiché mancavano degli uomini chiamai Gemi e il suo amico Alex. La nostra squadra non era così scarsa come sembrava infatti Maderna e Fabio erano dei fenomeni ma sicuramente il fisico di Alex e Gemi in difesa risentivano della stazza degli attaccanti delle altre squadre. Quel giorno pure Benci riuscì a segnarmi…sicuramente non ero in forma. Fummo eliminati subito. Io non andai via subito come gli altri ma aspettai Claudino che mi indirizzò al campo della sua ex società dove avrebbe giocato Nico. Arrivai nel posto caro al rey o Drible, ma di Nico non c’era traccia. Improvvisamente vidi il mitico Santucci che salutai e vidi giocare per circa 10 minuti. Dopodiché chiamai Nico il quale mi disse che la partita era stata rinviata al 26 maggio. Il Lunedì successivo mi dimenticai di togliere gli occhiali per fare educazione fisica e per poco Canci non me li ruppe. Lui decise di mettere un corner alto sulla mia testa ma sbagliò mira e la Palla colpì gli occhiali che mi sfregiarono tutta la fronte e caddero a terra… ero diventato Dome Ribery ! . Da quel momento tutti mi chiamarono Franck per la mia somiglianza al calciatore francese del Bayern. Quel periodo chattavo molto whattaspp con l’Ylenia che conobbi meglio. L’Yle a prima vista sembrava una ragazza ribelle e irrispettosa invece era tutto al contrario … era comprensiva, simpatica e gentile. Un giorno stavo salendo le scale e vidi una delle ragazze più ricercate della scuola ,ovvero la Berneri. Mi bloccai e un intensa chiacchierata con lei dopo averla sentita per tutte le vacanze di natale in chat. Quella conversazione si concluse con una frase che difficilmente mi toglierò dalla testa “Dome qui alla Manzoni tu sei una celebrità”. Prima di lei nessuno mi aveva mai detto una roba del genere. Arrivò la domenica prima del Mun di Milano ero emozionato avrei dovuto ospitare un turco. Era il giorno uscì da scuola un’ora prima, mi vestì in maniera degna e andai nella mia comitee. Subito mi accorsi che nello staff c’era il mio amico Fabio, quindi lo usai in maniera degna durante tutto il mun. Mi sedetti in un posto e si misero vicino al sottoscritto la Valera e una sua amica. La Marti era una ragazza vivace e socievole con il quale scambiai subito due chiacchiere. Non trovai le firme necessarie per la mia resolution, come sempre in quanto si poteva firmare solo una tema. Feci merce con uno di Padova e per il resto del tempo scambiai quattro parole con la Marti e la sua amica Beatrice. Mi ricordo che si discusse di molte cose tra cui i nostri progetti da grandi. Al gruppo si aggiunse anche il delegato di Cuba,MInho. Minho era un ragazzo simpatico e socievole e che proprio non sopportava la monotonia dei suoi connazionali. Improvvisamente entrarono nella stanza Burro e Nico così precipitai ad abbracciarli. Erano venuti a vedere il lavoro del nuovo capo dello staff Simone; così mi fermai a parlare con loro di varie cose. Quando ci sono il mitico Gelo e Burro, gli altri per me passano in secondo piano però non avevo capito ancora chi sarebbe stato questo Kareem che avrei dovuto ospitare a casa. Feci un breve giro di ricognizione e lo trovai. Era un ragazzo simpatico, forse un pò timido e impaurito dal fatto di trovarsi una famiglia che non era la sua. Io cercai in tutti i modi di farlo sentire a casa, sfoderando un ottimo inglese e acconsentendo a tutte le sue esigenze la mancanza della sua amata zia si faceva sentire. infatti lui dormì da me solo la prima sera poi andò sempre dalla zia che viveva a Milano. Il secondo giorno ci recammo insieme alla Bocconi, dove si sarebbe svolta la seconda parte del MILANMUN 2012. La prima parte della giornata eravamo nella General Assembly, eravamo divisi in base alla delegazione. Parlarono un economista, il più noioso di tutti e il console americano di Milano che cercò di l’aula. La Secretary General annunciò il pranzo; io basandomi sul principio descritto precedentemente, andai con Nico, Burro, il Direttore e Bella a mangiare una buona piadina alla piadineria lì vicino. Me la presi comoda … per fortuna che non rimasi con il direttore a provare il piano se no mi avrebbero fatto ballare qualcosa e la cosa non mi andava molto. pomeriggio feci il mio unico intervento chiedendo un point of information alla delegazione del Guatemala, una ragazza che avrebbe rotto le scatole al Dome da lì a poco. Strinsi amicizia con alcuni delegati con i quali iniziai a parlare. La sera iniziai a studiare per le verifiche che dovevo recuperare la settimana dopo. Quel venerdì eravamo in aula più decente, probabilmente la stessa dove avevo fatto la prova di Interkultura il novembre prima. Interkultura era un associazione per andare all’estero in estate e bisognava superare dei test per accedere alla vacanza. mi avvisò dicendo che mi avrebbero detto di disegnare un albero… la cosa successe sul serio. rimarrà sempre un mistero come Andre abbia fatto a sapere che bisognava fare ciò…. Quella mattinata mi sedetti accanto al mio amico Minho e parlammo di varie cose. In quella sessione assistemmo al conflitto tra il delegato dell’ Irlanda e Australia. Nella nostra comitee c’erano diversi delegati molto bravi. Tra tutti però spiccavano quello del Mali, Australia e Kirghizistan. Il più divertente era il delegato dell’Australia con le sue torte ….. This resolution is like to make a cake…. Nel pomeriggio entrarono alcuni membri dello staff tra cui Vittorio e , vestiti da uomini della pietra. Il Prof Cadelli invece si era vestito da esploratore e sosteneva di aver scoperto questa nuova specie umana. Mi rapirono ma resuscitai in tempo per sentire le implorazioni del delegato del Kirghizistan che mi chiedeva di liberarlo dalla Juliana. Io gli risposi facendogli capire che io mi trovavo in una situazione peggiore della sua 2 anni prima , in quanto questa pazza mi veniva dietro. Quel giorno conobbi Fabio, il grande Alessandro, appassionato a tal punto di Filosofia stava scrivendo un libro .L’ultimo giorno ci trovammo di nuovo in General Assembly e fummo partecipi al dibattito tra il delegato del Giappone e degli Usa. Io mandai un sacco di bigliettini e piccola pausa riuscì a parlare con la Vale che era staff a quel MILANMUN…. stava proprio bene con quel vestitino. Il Mun si concluse con un grandioso harlem shake al quale partecipai anche io. C’era gente che ballava e altri che tiravano le palline del MUN2013…. Io ne portai una casa. Era finito il Mun e un pò mi dispiaceva ma prima o poi tutti devono tornare a scuola. Sebbene abitassero lontano dall’Italia riuscii a mantenere i contatti più o meno con tutti. Tornato dal MUN trovai una settimana piena di verifiche ma la affrontai in maniera egregia. In quel periodo iniziai a parlare con la Polo , la Sancrotti ,la Di Pasquale, la Chantal facebook, poi le conobbi a scuola e mi sembravano persone gradevoli. più o meno un mese di scuola, sembrava tutto fatto ma in realtà non era successo nulla di così eccitante. Maggio ò con una serata in compagnia del mitico Fede ( il tipo della Lodo) che ebbi finalmente la possibilità di conoscere meglio. Mi trovai subito bene con lui, avevamo molti interessi in comune ed aspetti caratteriali simili. Io, lui e la Lodo ci recammo al PDJ, dove c’erano la Giò, la Ire e Piroddi. Appena mi vide la Giò venne ad abbracciarmi e io le diedi un bel bacio. Quella notte riuscì ad avere ciò che volevo da tanto ovvero una nuova foto la ragazza più importante della mia vita!
Qualche giorno dopo ci recammo alla Pinacoteca dove potei rivedere i famosi quadri esposti a Brera e prendere appunti per la verifica del giorno dopo…. non avevo mai preso così tanti appunti come quella volta. Era quasi tempo della terza prova così dopo la verifica di arte iniziai a studiare quasi 10 ore al giorno per prepararmi . Persi il senso del tempo e dello spazio. Il venerdì io e Benci ci recammo al Berchet per sentire un intervento del famoso filosofo contemporaneo Salvatore Veca. Il signore mostrò una gran conoscenza in campo filosofico sfoderando in maniera adeguata anche francesismi come l’Homme Naturelle. La domenica iniziò con una visita al cimitero per fare una sorpresa a mia nonna e poi mi recai a casa Benci, dove passai tutto il pomeriggio a studiare materie della terza prova. volta fatta la Terza Prova mi ripresi completamente ero pronto per andare alla festa della donna del destino. Quel giorno arrivai come al solito in anticipo rispetto agli altri potei osservare sull’altro lato della strada un edificio di una compagnia aerea azera. prime persone che arrivarono dopo di me furono la Giò e la Vale. Poi ci raggiunse la Noe con un vestito degno di una top model. Iniziai a ballare con loro tre… finalmente avevo ballato con la Giò per un tempo più lungo di un minuto. Più tardi arrivarono le due coppie presenti alla festa ovvero la Lisa e l’Alyssa con i loro rispettivi ragazzi. a salutarla, appena mi vide mi saltò al collo in maniera incredibile…. io e l’Alyssa abbiamo un rapporto speciale. non era contenta per il fatto che molte persone l’avevano balzata all’ultimo momento. Io invece ero molto contento e ballai per quasi tutta la sera con le due donne più importanti della mia vita ovvero l’Alyssa e la Giò. Verso fine serata me ne volevo andare in quanto la Giò era già andata da un pezzo, convinto dalla donna del destino rimasi e mi ubriacai fino alle 2 …. avevo bevuto una Red Bull, vodka lemon, vodka menta e un invisibile che mi mise ko .
Mi feci venire a prendere da mio padre in Piazza della Repubblica, lì vedemmo un ubriaco che era per terra…. pensai questo è messo peggio di me ed alla fine decidemmo di chiamare l’ambulanza per questo signore che era sdraiato per terra. Di quella sera mi ricordo ben poco a parte aver salutato la Noe in maniera cordiale e aver declinato di un signore inglese imbranato che non riusciva a prendere le sigarette. Un giorno di quelli conobbi due ragazzi di quinta del Pacle … tra le varie questioni discusse … venne fuori la Tara. Spiegai a Tommaso che io facevo l’indirizzo informazione e comunicazione. Lui mi chiese che prof avessi per fare quella materia. Nello stesso istante che io dissi il nome Bonera, lui mi sputò l’acqua addosso. Ovviamente non lo fece apposta ma questo episodio era simile a quello che succedeva nei film. Quella sera stessa iniziai a parlare con una che mi aveva chiesto l’amicizia su facebook, una certa Sofia Bello. Scambiai con lei quattro chiacchiere mi stette subito simpatica. giorni seguenti Benci venne a casa mia per fare un lavoro del Maruca e dopo aver ascoltato varie canzoni si fissò con Almeno Stavolta di Nek che ascoltai un numero spropositato di volte insieme a lui. Dopo quel video avremmo dovuto fare inglese ma non eravamo in grado di farlo quindi per risolvere questa situazione mi venne in mente di andare dalla professoressa Daniela Musacchi, la mia vicina di casa. Prima cosa che ci chiese fu che cosa sapessimo di Coledrige, io le risposi i due tipi di immaginazione. Lei mi ammonì severamente sulla pronuncia di Nature, in quanto bisognava pronunciarla con la lingua tra i denti ma non aveva molto tempo a disposizione ed allora ci mostrò un sito dove potevamo prendere spunto per le nostre risposte. Successivamente decise di mandarci tutto in “Wordsworth” invece che in Word. La signora ovviamente si era confusa in quanto non voleva dire l’acerrimo nemico di Coledrige ma semplicemente Word. Uscimmo dalla casa della signora e ritornammo a casa dove ci accolse mia madre, la quale aveva notato che la nostra cucina sembrava quella di cucine da incubo. Il giorno dopo io e Benci fummo i più bravi a rispondere alle domande fatte dalla prof di Inglese. Quei giorni in cortile parlavo molto coi ragazzi della M. Infatti oltre a Vince avevo conosciuto meglio Cedele e Rikos e Arbola. Loro erano dei ragazzi e tranquilli contrariamente a quanto pensavo all’inizio dell’anno. Quel martedì c’era la possibilità di partecipare come studenti una sorta di protesta indetta dai commessi contro il loro licenziamento. Benci volle aderire a questa proposta in quanto aveva voglia di saltare un’ora con il suo amico Wright che aveva già fatto delle storie per la nostra uscita di Arte alcuni martedì prima. All’entrata della scuola arrivarono molte persone, rimanemmo lì per circa mezzora. Poi Benci non voleva tornare in classe e allora gli proposi di andare in un posto dove nessuno ci avrebbe scoperto come il Bagno del primo piano. Restammo lì per circa un quarto d’ora… mancavano ancor dieci minuti Benci propose di passarli al bagno del secondo piano. Ma quello era il luogo preferito della Prof. Fossali e in quel luogo ci aveva beccato almeno altre due volte a cazzeggiare. Quelle volta il Dome utilizzò la sua lingua lunga e intortò la prof…Benci e il Dome erano salvi. I guai iniziarono ad esserci quando vidi la prof. Volpones alla quale avevamo detto che saremmo andati a dare un’occhiata alla protesta dei commessi. Io le diedi spiegazioni alla professoressa e le spiegai che non avevo visto il calcio tirato alla nostra porta perchè ero al Terzo Piano. Il girono dopo ricevetti un messaggio da una sconosciuta su facebook che mi voleva come amico quando sarebbe venuta su a Milano; io declinai cortesemente l’offerta. Intanto avevo conosciuto una delle migliori amiche di Benci, Lavinia. Lei era una ragazza in gamba la quale ebbi il grande onore di parlare qualche volta su facebook. 26 sarei dovuto andare alla partita del mitico Gelo invece studiai tutto il tempo per la settimana che si prospettava la più difficile dell’anno. lunedì successivo Spriano, il mio avversario a Ping Pong delle manzoniadi, mi fece conoscere una splendida, dolce e graziosa ragazza di nome Anna. La sera la trovai su Facebook e iniziai a parlarci quasi giorno. Il venerdì alle 7 la Fede mi scrisse se volevo andare al suo diciottesimo … come rifiutare. Quel weekend molto impegnato e prima sarei dovuto andare alla partita con Crisci e co e poi dalla Buonocore, L’indomani a casa Previti a studiare matematica. Uscito da scuola,pranzai con Sassi e Ricci e lasciai gli ex compagni di classe Casari, Lizzi, Geminiani e Crisci mangiare insieme. La partita iniziò bene a parte qualche mia disattenzione difensiva. Lizzi, Casari e il fratello di Canci erano troppo forti sia fisicamente che tecnicamente. Io giocai anche fuori dalla porta per un pò di tempo. Successe l’impensabile … infatti tentai di mettere in mezzo una palla dalla nostra tre quarti difensiva si trasformò in un tiro che colpì la traversa rimbalzò sulla linea ma non entrò. Tutti, compreso il sottoscritto a bocca aperta per la mia gran giocata. Arrivai a casa dopo aver fatto una buona prova sotto gli occhi attenti di due interessate spettatrici come la Temelini e la Sala. Ebbi giusto il tempo di farmi una doccia, fare un ripasso generale di matematica e sarei dovuto andare al saggio di mio cugino. Si fece tardi e non riuscì a sentire Simone perchè era tempo di andare dalla Fede. Non avevo mangiato, trovai a caso un kebab sulla strada, lo presi e mi recai al Pacino Cafè. Qui ebbi una fantastica sorpresa, rividi il mitico Gio dopo circa un anno di distanza dall’ultima volta. Noi due insieme alla festeggiata Fede aspettammo gli altri invitati. Fatta eccezione per l’Alice e la Virginia che arrivarono poco dopo di me, tutti gli altri giunsero mezz’ora dopo l’ora prefissata . Arrivarono anche la Lodo e Fede ma Fede non conosceva nessuno … allora di rimanere a parlare con lui per tutta la serata, fregandomene degli altri. Nonostante ciò riuscì a passare un pò di tempo con la Giò e a vedere lo stupendo video fatto dal padre della Fede. In quel momento passavano alcune foto e video della figlia dai primi anni agli anni più recenti. Mangiai la torta, salutai tutti e mi incamminai verso casa. Il giorno dopo mi feci tredici fermate di metro per andare a casa della Costanza. Mi diedi appuntamento con l’Ylenia a Lotto alle tre meno dieci e come sempre lei arrivò in ritardo ma la cosa non mi importava molto, anzi ero felice stavo perché stavo andando a casa di una mia compagna a studiare. L’anno scorso questa cosa non era capitata. Arrivammo a casa della Costi che ci accolse sempre con quel suo splendido sorriso. Entrai a casa sua; lei mi presentò a sua madre. La signora mi disse finalmente conosco questo Dome… la giornata era iniziata bene!. Dopo aver dato ripetizioni a Benci, adesso avrei dovuto darle a queste due ragazze che si divertivano a fare foto con il mio Iphone. Fu un pomeriggio costruttivo per loro ma anche divertente in quanto facemmo molte foto e un video … dove ovviamente sparavo cavolate. In tutta la mia vita poche volte ero tornato a casa con un sorriso sulle labbra, quello fu sicuramente uno di quei momenti. Non solo avevo trovato delle compagne che si fidavano di me ma anche delle amiche con il quale sarebbe stato bello passare il tempo rimanente da qua alla maturità ultimi giorni di scuola ebbi la possibilità di parlare con la Norma e la Paracolli e mi sembrarono simpatiche contrariamente a quanto avevo pensato precedentemente. Entrai nella 3h, dove rividi i mitici Poirè, Samir, Evangelista e Bevacqua, i quali mi stavano molto simpatici e salutai anche Metta, finito lì poichè aveva messo una foto compromettente sul professor Bonera su Facebook. 6 Giugno era il giorno del compleanno della Costi. Lei mi invitò al suo aperitivo e ci andai. Lì non c’era nessuno, quindi aspettai l’Yle e andai su con lei. Quella sera c’erano più persone che non conoscevo che il contrario …. Parlai con i pochi manzoniani presenti quella sera, conobbi tre ragazze carine Alice e le due Giulie presenti quella sera. Canci e Dessy quella sera si mostrarono particolarmente simpatici e mi aiutarono a meglio con alcune ragazze. La sorpresa più bella fu rivedere la Nicole di cui avevo perso le tracce. Il giorno dopo a scuola di Jacopo, allievo prediletto di Miss Fritta, venne marinata da tutti ed io con il mio amico Benci mi recai ad organizzare il torneo di calcio senza dare troppo nell’occhio.. cercando di evitare incontri con strane professoresse. Riuscì ad avvisare la Volpones senza essere visto dalla Tara. Il mio compito era quello di tenere i punteggi ed a parte una lieve distrazione lo svolsi in maniera adeguata, così ricevetti complimenti dei miei amici della M Vince, Cedele, Arbola, Rikos. Mi aiutarono nell’impresa la Violi e la Bargiggia, amica di Benci che conobbi quel giorno. Nella pausa feci un interessante partitella con Capodaglio, Paolo e Crisci con Cavallaro contro altri miei amici, conosciuti quell’anno. Riflettei sulla bravura dei ragazzi ma allo stesso io feci due interventi prodigiosi che salvarono la porta almeno in due situazioni. L’ultimo giorno non avevo nessuna pretesa, anzi andavo a scuola solo per salutare tutti e per farmi bagnare. Feci le prime due ore di Matematica, poi scesi in cortile invitato cordialmente dalla Serafini e le sue amiche. Invece di andare giù mi recai in palestra dove feci un entusiasmante partita di Basket Ale, Miki e gli altri. Alcuni minuti dopo arrivò il mitico Oscar che fece vedere tutta la sua classe con i passaggi dietro schiena. Dopo uscii e rividi il mitico Buonfrate che stava riempiendo le bottiglie per lanciarle … così i ragazzi della Manzoni mi conciarono per le feste … ciò nonostante riuscì a salutare degnamente alcune ragazze come la Vai, la Berneri, La Serafini, la Di Mauro e la Marti. La Marti era una compagna di classe del trio Serbersal con la quale parlavo molto… . Una volta uscito e Dani decidemmo di farci fare bella foto; mi sembrava doveroso ringraziarlo e così decisi di riaccompagnarlo a casa in segno di stima. Quel giorni stetti veramente con tutti, riabbracciai i mitici Gelo, Comerio, Bianco e il mitico Romeri che erano venuti a salutarci. Vidi Salzano , Crespi e tutta la combriccola che mi volle stringere la mano oltrepassando gli sportelli della Metro. Tutte questo si svolse sotto gli occhi della cara Valentina che mi congedò anch’ella con un sincero saluto. Tutto sembrava volgere al meglio quando però mi giunse una notizia catastrofica: Mia madre sarebbe stata commissaria esterna di Maturità Manzoni nelle sezioni B, H ovvero quelle dove conoscevo più gente…. Si sarebbe prospettata un’estate da ridere all’insegna della Raineri alla conquista della Manzoni ….
Domenico Barbato